Pescara, situata sulla foce dell'omonimo fiume, è una città di 125 mila abitanti, al centro di una conurbazione che ne conta circa 300 mila, ed è capoluogo dell'omonima provincia. Fino al 1927 il territorio dell'attuale comune di Pescara era diviso tra i due comuni di Pescara, a sud del fiume, in provincia di Chieti, e Castellammare Adriatico, a nord del fiume, in provincia di Teramo. Con l'unificazione dei due comuni, rientrante nel più ampio progetto fascista di riorganizzazione degli enti territoriali italiani, fu istituita anche la Provincia. Il corso principale della città è Corso Umberto I che finisce su Piazza Rinascita, più conosciuta come Piazza Salotto, e raggiunge la riviera in Piazza Primo Maggio. I palazzi della provincia e del municipio si trovano in Piazza Italia, vicino al fiume. Corso Manthonè, il corso della vecchia Pescara, è, da diversi anni, diventato il centro della vita notturna. Nella zona sud della città, è stata creata negli anni una zona di uffici che si sviluppa nell’area compresa tra la nuova cittadella giudiziaria e la sede delle facoltà di Economia, Architettura, lingue e letteratura straniere dell'Università Gabriele d'Annunzio.
Pescara è situata sulla costa adriatica al livello del mare e si sviluppa intorno alla foce dell'omonimo fiume. La costa è bassa e sabbiosa: la spiaggia si estende senza soluzione di continuità a nord ed a sud del fiume e, nella parte settentrionale (presso la pineta), raggiunge la larghezza di circa 140 metri. Il tessuto urbano si sviluppa su un’area pianeggiante a forma di T, che occupa la valle intorno al fiume e la zona del litorale; a nord ovest ed a sud ovest la città si estende anche sulle colline circostanti che non superano l’altezza di 122 mt dal livello del mare. Tutta la città è interessata dalla presenza di falde freatiche, che con le escursioni stagionali, rimontano anche di un metro, specialmente in primavera, a seguito dello scioglimento delle nevi sui monti.
La storia di Pescara è poco conosciuta ed in parte è ancora oscura. Secondo alcuni studiosi, i primi abitanti di Pescara fondarono un villaggio sulle rive del fiume che in epoca romana fu chiamato Vicus Aterni e, successivamente gli fu attribuito il nome del fiume Aternum; nell'epoca romana si usava indicare Pescara anche con il nome di Ostia Aterni proprio per via del ruolo di centro nevralgico delle vie di comunicazione.
Con la caduta dell'Impero Romano e l'avvento dei barbari, anche la storia di Aternum diventa oscura, come quella di gran parte delle città minori.
Trabocchi, Porto di PescaraIntorno all'anno 1000, Aternum cambia il suo nome e diviene Piscaria con riferimento, sembra, alla pescosità della zona ed il fiume viene chiamato Piscarius; il villaggio finiva tra le pertinenze dell'Abbazia di Montecassino.
Nei secoli successivi il centro della allora Pescara fu crocevia di assalti da parte dei Normanni 1140 e dei signorotti locali e potenti del tempo, fino a quando l'imperatore spagnolo Carlo V non tardò ad arrivare e i D'Avalos furono reintegrati in quello che poi divenne il marchesato di Pescara, nel frattempo attribuito anche alla marchesa Vittoria Colonna.
Solo con la stabilizzazione del potere politico, comincia un nuovo e fiorente periodo della storia della città, soprattutto per la sua posizione strategica che dura fino a tutto il Settecento, quando Pescara contava circa tremila abitanti. Ma la fortezza fu oggetto di molti tentativi di conquista.
Nei primi anni del 1800 Pescara venne occupata nuovamente dai francesi e costituì un importante bastione militare del regno di Giuseppe Bonaparte.
Nel frattempo, Castellammare Adriatico, sulla sponda nord del fiume (che allora contava circa 1500 abitanti), divennne comune autonomo aggregato al circondario di Città Sant'Angelo (1807).
Nel 1814 Pescara fu tra le città protagoniste dei moti carbonari contro Gioacchino Murat, re di Napoli. A tale insurrezione seguì la durissima repressione borbonica, simboleggiata dal bagno penale di Pescara nel quale, fino alla caduta del regno borbonico, nel 1860, furono imprigionati molti patrioti.
Negli anni successivi e, in particolare, ai primi del Novecento, Castellammare e Pescara si sviluppano demograficamente ed economicamente e si pensava all'unificazione delle due cittadine ed alla elevazione a provincia.
Il 2 Gennaio del 1927, venne finalmente firmato il decreto di unificazione e di costituzione di Pescara e la sua elevazione a Provincia, grazie alla forte spinta popolare e, soprattutto, l'autorità politica del ministro abruzzese Giacomo Acerbo e il prestigio morale di Gabriele D'Annunzio.
Veduta notturnaDurante la seconda guerra Pescara ha subito notevoli distruzioni, sia per i violentissimi bombardamenti della tarda estate del 1943- che hanno causato la morte di almeno 3000 persone-, sia per le razzie e le distruzioni da parte dell'esercito tedesco in ritirata. Per questi motivi l'8 febbraio del 2001, il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ha conferito alla città la medaglia d'oro al merito civile.
Nel dopo guerra, Pescara ha conosciuto un notevole sviluppo. Oggi Pescara è al centro di una vasta area di conurbazione ad essa legata per gli stretti rapporti economici e sociali. Tale area, dove vivono circa 300.000 abitanti, comprende anche i comuni di Chieti, Montesilvano, Silvi, Francavilla al Mare, Spoltore, Città Sant'Angelo, Cepagatti e San Giovanni Teatino. |