Teramo è un comune di circa 54.000 abitanti capoluogo di provincia.
Teramo è situata nella parte settentrionale dell'Abruzzo, nella Val Tordino, in una zona collinare sotto le pendici del Gran Sasso, che degrada verso la costa con una ricca vegetazione di vigneti e oliveti.
Il centro storico è contornato dai due fiumi Tordino e Vezzola.
Il capoluogo è facilmente raggiungibile grazie all'Autostrada A24 (detta anche Autostrada dei Parchi) che la collega a Roma in meno di due ore, e l'autostrada adriatica A14 che la collega ad Ancona e Pescara.
Ebbe probabilmente dai Fenici il nome di Petrut, con il significato di “luogo elevato circondato dalle acque”. Dalla latinizzazione di Petrut in Praetut derivò poi Praetutium e Ager Praetutianus per indicare il territorio.
I Romani la chiamarono Interamnia ("città tra i due fiumi", con riferimento al Tordino e al Vezzola), e fu detta Praetuttium, o Praetutianorum o semplicemente Praetutia per distinguerla da Interamnia Nahars (Terni), Interamnia Lirinos (La scomparsa Teramo sul Liri) e Interamnia di Capitanata (l’attuale Termoli). Nella divisione amministrativa del territorio promossa da Augusto imperatore, Interamnia fu ricompresa nella “V Regio”, il Piceno.
In epoca medievale da Praetutium derivò Aprutium che fece la sua comparsa in documenti del VI secolo e che per qualche tempo, fino al secolo XII circa, avrebbe designato sia la città, il Castrum aprutiense, che il territorio circostante per estendersi quindi all’intero Abruzzo. Il nome Interamnia si trasformò invece in Interamne, Teramne e Interamnium, Teramnium per giungere infine, all’inizio del II millennio d.C., alla forma Teramum.
Secondo alcuni il nome Abruzzo deriva proprio da Aprutium.
Non ha trovato credito, invece, la teoria secondo la quale il nome Teramo sarebbe derivato da Thermae, con relazione quindi alla pur accertata presenza di importanti terme in varie zone della città, e che faceva riferimento sia all’aspirazione “Theramum” riscontrabile in alcuni codici sia all'uso del dialetto locale che contrae in “Terme” la pronuncia del nome di Teramo.
La città, popolata da tempi antichissimi, era il centro principale della popolazione dei Pretuzi. In seguito venne conquistata dal console romano Manio Curio Dentato nel 290 a.C. (cinque anni dopo la battaglia di Sentino), divenendo municipio.
Prese parte attiva alla guerra sociale ( 91-88 a.C) e Silla la privò dunque dello statuto di municipio, che le fu in seguito restituito da Cesare.
Come capitale del Petrutium venne inserita nella V regio da Augusto. Sotto il dominio imperiale conobbe un periodo di grande prosperità, testimoniato dalla costruzione, sotto Adriano, di templi, terme e teatri.
Saccheggiata e rasa al suolo dai Visigoti nel 410 venne rifondata nel 568 e in seguito fu conquistata dai Longobardi entrando a far parte prima del marchesato di Fermo e in seguito del ducato di Spoleto. Contesa fra i Normanni e i duchi di Puglia, Teramo fu quasi distrutta ma si risollevo nuovamente e, sotto la dominazione vescovile, godette di un periodo di relativo benessere testimoniato dall'edificazione della nuova cattedrale di Santa maria dell'Assunta e San Berardo.
Tuttavia,una serie di eventi negativi, culminati nel terremoto del 1380, le lotte intestine fra la famiglia dei Melatini e quella dei De Valle e il brigantaggio condussero la città ad un profondo declino, dal quale non si risollevò né sotto la dominazione dei signori d Altavilla, né sotto quelle successive di francesi e spagnoli.
Entrata a far parte del Regno di Sicilia ne seguì le sorti fino all'unità d'Italia. |